Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Diocesi di Mondovì ( sec. XV; XVIII )
piazza San Pietro, 12084, Mondovì, Cuneo
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in Breo, nasce sul finire del '400, (bolla di Papa Pio II del 20 aprile 1464) raccogliendo l'eredità di una chiesa più antica, quella di "Santa Maria Nuova", situata sulle pendici di Piazza e dipendente a sua volta dall'antichissima Pieve di Santa Maria in Breolungi.
La facciata barocca ha una scalinata marmorea (opera di Giuseppe Quadrone - sulla quale nel 1809 Papa Pio VII sostò esule, ricevendo l'omaggio del popolo), un pregevole portone intagliato, in alto l'affresco del Morgari sulla predicazione degli apostoli Pietro e Paolo e la cacciata di Simon Mago; sulla sommità nel 1798 fu installato il «Moro», notissimo automa meccanico.
Nell’interno a tre navate, ampliato con le cappelle laterali nel 1722, sotto la guida dell’architetto Francesco Gallo, in seguito, a suggellare l'incrocio tra la navata centrale e il nuovo braccio trasversale, l'architetto Bernardo Antonio Vittone progetta e realizza la radiosa cupola ottagonale e il Morgari vi affresca il trionfo di S. Giuseppe.
Nella navata destra: la tela della "Strage degli innocenti", attribuita secondo recenti studi ad Antonio Della Cornia (sec. XVII); la statua lignea di S. Anna, di Antonio Roasio; la cappella del Suffragio nella cui volta l'affresco dell'Assunta, opera di Giovanni Borgna; alla sommità la tela di S. Giuseppe del Reffo.
Nella navata sinistra: la tela della “Vergine e il Bambino con i S.ti Pietro e Paolo” attribuita a Giò Raffaele Badaracco; la tela del S. Giuseppe Benedetto Cottolengo del Reffo; la cappella dell'Addolorata con il gruppo ligneo della Pietà di Antonio Roasio e nella volta l'affresco dell'Ascensione di Luigi Morgari, su un lato l’altare del Sacro Cuore con la tela del Cisterna. Alla sommità la tela dell’Immacolata del Morgari e a lato la tela di S.ta Teresina del Bambino Gesù del Cisterna.
Nella navata centrale: i busti marmorei del parroco don Giovanni Gazzano (1643) e del sacerdote benefattore don Marco Antonio Bruno (1631).
Nell'abside: un pregevole coro ligneo, l'icona della “Vergine e Gesù bambino con i Santi Pietro e Paolo”, sulla volta i patroni affrescati dal Morgari e ai lati nelle nicchie le statue marmoree seicentesche di S. Filippo Neri e S. Francesco di Sales. Al centro l'altare maggiore con il suggestivo crocifisso del Plura (sec. XVIII).
Sul lato sinistro si accede alla Sacrestia, opera di Andrea Scala, con preziosi mobili d'epoca.
Alla sommità della facciata della chiesa è posto, sotto un aereo baldacchino metallico ottagonale, un automa meccanico nelle sembianze di un «Moro» che batte, sulla campana con un martello, le ore segnate dal sottostante orologio.
Venne costruito in rame da un geniale artigiano monregalese, Matteo Mondino (1745-1832) fin dal 1771, ma venne innalzato sulla facciata della chiesa al momento della sua ultimazione avvenuta nel 1798.
Il Mondino diede ripetute prove di inventiva e ingegnosità. Fu partecipe del clima di studi e ricerche che animò la vita locale nel secondo Settecento specie per impulso del fisico Beccaria con cui collaborò al perfezionamento di macchine per esperienze sull'elettricità e con Cigna.
Il Moro fu inaugurato nel 1798, e fu pagato al Mondino 1700 lire.
Si narra che nel maggio del 1799 i soldati francesi di Napoleone lo scambiarono per un tiratore in agguato e lo colpirono ben due volte con una scarica di archibugio.
Il personaggio del Moro è pervenuto alla tradizione popolare dalle storiche scorribande dei Saraceni nelle nostre terre all'inizio del X secolo ed è diventato, insieme alla torre dei Bressani, in Belvedere, simbolo della città ed ispiratore dell'omonima maschera del Monregalese.
Nel 1935 il poeta Carlo Baretti (1888-1946) lo volle effigiare sulla copertina di un suo libro in versi, scritti per lo più in vernacolo locale, e gli affidò una parola d’ordine perentoria e carezzevole: “Salutme ‘l Mòro!”
Negli anni ottanta il premio Nobel per la letteratura Nadine Gordimer in uno struggente racconto, nel libro “Qualcosa là fuori” descrive la piazza, il Moro e i gustosi dolci al cioccolato che con una licenza poetica chiama “palle del moro”.
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The building may be visited at the times indicated unless a religious function is in progress
Lun-Sab | - |
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Dom | 17:30 |
Non sono consentite visite durante le celebrazioni
Info
- cathedral
- Cattedrale di Mondovì
- diocese
- Mondovì
- type of building
- Chiese e comunità parrocchiali
- address
- piazza San Pietro, 12084, Mondovì, Cuneo
- cel
- +39 3396143781
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