Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Diocesi di Saluzzo ( sec. XIII )
Via del Castello 8, 12039, Verzuolo, CN
L'edificio, sorto ai piedi della collina dominata dal castello fatto edificare dal marchese Federico II di Saluzzo, era inserito nella struttura difensiva del primo nucleo abitato. La chiesa è espressamente citata tra le dipendenze di San Benigno di Fruttuaria solo nel 1265, seppure la celebre abbazia benedettina vantasse diritti su Verzuolo sin dal 1055, rendendola enclave del vescovo di Torino. Tra il terzo ed il quarto decennio del Quattrocento si colloca la campagna decorativa di Antonio Pocapaglia e della sua bottega per la controfacciata, mentre il crocifisso ligneo tardogotico, già all'arco trionfale, è da considerarsi non lontano dall'intervento di Pietro Pocapaglia per le cappelle dei Santi Carlo e Tommaso e di San Sebastiano, in particolare. Seguono l'attività del Primo Maestro della Madonna dei Boschi di Boves, sempre in controfacciata, e di Johane Petro, attivo nel 1472 per la Deposizione presente in facciata: questi episodi, insieme con il tabernacolo in pietra verde di Sampeyre, aprono la stagione dei contatti con la Provenza, conclusa con Bartolomeo Debanis autore dell'affresco della Madonna con Bambino tra i santi Antonio abate e Bartolomeo del 1510. Il Seicento vede affermarsi la tradizione figurativa saviglianese improntata al realismo di matrice caravaggesca e termina con la scelta di ornare parte degli altari secondo la tecnica della scagliola policroma, profusa su paliotti, gradini d'altare e tabernacoli. L'ultima fase decorativa è quella neogotica, scelta per volte e pareti laterali presumibilmente tra XIX e XX secolo.
DEVOZIONI PRESSO L'ANTICA PARROCCHIALE
La chiesa, passata nel 1511 dalle dipendenze di Fruttuaria alla Diocesi di Saluzzo, rimase sede parrocchiale sino al 1819, quando avvenne la traslazione nella chiesa dei Cappuccini, come conseguenza dell'espansione dell'abitato verso la pianura. In essa continuò ad agire la Compagnia del Santissimo Rosario, che ancora oggi celebra con grande partecipazione di popolo tale festività nella prima decade di ottobre, con la consuetudine di una processione documentata dal vescovo Carlo Giuseppe Morozzo già nel 1703.
SAN CRISTOFORO
La maestosa figura di Cristoforo, che regge sulla spalla sinistra il Cristo in veste di fanciullo, campeggia sulla facciata principale, dipinta nel terzo decennio del XV secolo, e ripetuta più avanti nel secolo, seppure in minori dimensioni, in controfacciata, a protezione dei viandanti, invocato contro le morti improvvise.
SANT'ANTONIO ABATE
La prima cappella di sinistra presenta le Storie di Sant'Antonio abate; la particolare devozione per il santo taumaturgo invocato dai malati del fuoco sacro, della peste, della lebbra, protettore anche degli animali, documentata a Verzuolo già nel lontano 1367, è ribadita anche dagli affreschi della controfacciata.
SAN GRATO
Patrono di Verzuolo, a lui è intitolato l'Eremo, sede di una casa di spiritualità dove un tempo si riunivano i confratelli del Gonfalone. Il culto per san Grato, protettore contro la grandine, è attestato già negli affreschi quattrocenteschi di Pietro da Saluzzo all'interno della cappella di San Sebastiano; un reliquiario di san Grato martire venne donato all'antica parrocchiale nel 1655 dal vescovo di Saluzzo Francesco Agostino della Chiesa.
SAN FILIPPO NERI
La venerazione locale per san Filippo Neri, figura particolarmente vicina al beato Giovanni Giovenale Ancina vescovo di Saluzzo tra il 1602 ed il 1604, è provata da ben due pale d'altare entrambe seicentesche, che lo vedono sempre in veste di intercessore per le Anime del Purgatorio. La Congregazione diocesana di San Filippo sussiste tutt'ora; alla morte di ciascuno dei confratelli vengono celebrate due messe di suffragio.
SAN NICOLA DI BARI
La cella alla base del campanile è decorata con le Storie di san Nicola di Bari, la più antica tra le devozioni attestate, precoce testimonianza della diffusione del culto per il santo in area alpina, a pochi anni dalla traslazione delle reliquie da Myra a Bari, avvenuta nel 1087; le scene dell'affresco romanico raffigurano il Dono alle tre fanciulle, il Miracolo dei marinai, l'Intervento di san Nicola contro il maleficio di Artemide.
SAN SEBASTIANO
Le pareti della seconda cappella di destra sono decorate dalle Storie di san Sebastiano, invocato contro la peste, assegnate a Pietro da Saluzzo.
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