Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Santuario della Beata Vergine della Consolata
Diocesi di Torino ( sec. X; XVII )
Via Maria Adelaide 2, Torino, Torino
I benedettini furono il primo ordine monastico a insediarsi nel luogo dove ora sorge il Santuario della Consolata. In questo luogo si trovava un’antica cappella, probabilmente già dedicata alla Madonna, dove in seguito venne costruita una chiesa dedicata a Sant’Andrea. Nel 929 il marchese Adalberto dispose la costruzione di un monastero e lo dotò di alcuni territori.
Appartiene a questo periodo la radicale trasformazione della chiesa da parte del monaco benedettino Bruningo e la costruzione del campanile romanico, che si è conservato fino ai giorni nostri.
Nel 1448 gli Statuti comunali permettono al priore di Sant’Andrea di ampliare la chiesa precedente costruendo una campata verso ovest, e quindi verso via della Consolata.
Fondamentale per la storia della chiesa è la grande trasformazione attuata dall’architetto Guarino Guarini, realizzata tra il 1678 e il 1704.
Nel progetto di Guarini l’ovale, che costituisce l’attuale “aula di sant’Andrea”, andò a sovrapporsi quasi completamente allo spazio occupato dall’antica chiesa a tre navate.
Scomparvero così le cappelle delle navate laterali, poste lungo il lato di via Giulio, mentre dal lato verso la piazza furono eliminati sia il portico sia le due entrate del fianco meridionale.
Verso nord fu aggiunto all’ovale un grande esagono che divenne il luogo deputato a conservare l’Immagine della Vergine Consolata.
Da quel momento in poi fu come se all’interno della stessa chiesa coabitassero due edifici sacri: il Santuario (con asse sud-nord) e la chiesa di Sant’Andrea (con asse est-ovest).
Tra il 1729 e il 1740 il Santuario subì un’ulteriore modifica con l’inserimento dell’altare progettato da Filippo Juvarra, collocato in un ovale, aggiunto - verso nord - all’esagono guariniano. Del periodo la decorazione della cupola ad opera di Giovanni Battista Crosato. Degno di nota l'intervento ottocentesco, neo barocco, dovuto a Carlo Ceppi.
Ai lati dell’ingresso si trovano le uniche due cappelle originali della chiesa guariniana.
Le due cappelle verso nord, quella di san Bernardo e quella di san Valerico, furono infatti distrutte dall’intervento di Ceppi, tra il 1899 e il 1904, al fine di costituire il passaggio verso i nuovi ambienti aggiunti ai lati dell’esagono.
L’altare maggiore della chiesa pre-guariniana era dedicato a sant’Andrea ed era collocato nel presbiterio della chiesa a tre navate. Con la trasformazione sei-settecentesca la cripta sotterranea fu separata dall’aula di sant’Andrea e divenne la Cappella delle Grazie: la Cappella delle Grazie è quindi il luogo dove sorgeva l’antica cripta della chiesa medievale. Scomparve così il presbiterio ma rimase la titolazione dell’altare a sant’Andrea: nel 1902 fu sfondato il muro di separazione fra i due ambienti sul quale poggiava perciò l’altare maggiore originale.
Con l’apertura della balconata fu deciso di dare una nuova collocazione all’altare del santo apostolo: venne perciò chiuso l’ingresso da via della Consolata e lì fu stabilito che nascesse la nuova cappella di sant’Andrea.
L’attuale altare di sant’Andrea, come abbiamo detto, proviene dalla distrutta cappella di san Bernardo, e conserva elementi decorativi di importanti artisti settecenteschi. Il tabernacolo è opera di Francesco Ladatte (1706-1787), mentre le sculture in legno della parte superiore sono di Stefano Maria Clemente (1719-1794).
La cappella di san Giuseppe Cafasso, già cappella Morozzo, conserva gli arredi originali del Settecento. L’attuale titolazione risale al 1924.
La cappella di sant’Anna conserva due splendidi dipinti di Vittorio Amedeo Rapous (1730-1796) - sulle pareti laterali – e gli arredi settecenteschi, inseriti dalla Compagnia di Sant’Anna degli Architetti milanesi che acquistò la cappella nel 1762.
Il dipinto dell’altare è attribuito al Rapous e raffigura Sant’Anna con la Vergine Bambina, san Michele Arcangelo e l’Angelo custode.
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- Torino
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- Via Maria Adelaide 2, Torino, Torino
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- rettore.santuario@laconsolata.org
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