La chiesa di San Bernardino, detta comunemente dei “Battuti Bianchi” per l’abito che portavano i confratelli, è la più antica di Bene Vagienna. La storia della confraternita manca totalmente di documentazione ma è verosimile credere che si trovasse già all’atto di fondazione in Via Roma, nella sede in cui ancora oggi si sita. Nel corso dei secoli l’edificio è stato più volte trasformato e ampliato fino a raggiungere le dimensioni attuali con una pianta a croce greca, adorna di pregevoli statue e dipinti. Il ritrovamento sulla facciata della chiesa di un’iscrizione attesta l’antica dedicazione a Santa Caterina da Siena e a San Bernardino: è probabile infatti che in occasione del soggiorno a Bene Vagienna del Santo, ammesso dagli storici, si sia dato avvio alla costruzione o all’ampliamento dell’Oratorio della confraternita. Secondo le testimonianze poi del visitatore apostolico mons. Gerolamo Scarampi a fine Cinquecento la confraternita doveva essere composta da oltre trecento iscritti mentre nel 1739 la Compagnia di Santa Caterina venne aggregata a quella di Roma. Sul finire del Settecento la chiesa fu utilizzata per immagazzinarvi il fieno e nell’Ottocento si diede mano a notevoli lavori di ristrutturazione. Sono di questo secolo infatti la costruzione centrale dell’abside, del nuovo campanile, della balaustra dell’altare maggiore e del coro.
L’interno presenta pregevoli opere d’arte. Di particolare interesse la grande ancona di fondo circondata dai medaglioni relativi alle devozione per la Vergine del Carmelo, datata tra Cinque e Seicento. La chiesa presenta poi un corredo scultoreo di matrice barocca di eccezionale rilievo: l’altare già dedicato a San Bernardino e a Santa Caterina è ornato dalla statua della Madonna della Cintura, mentre quello dedicato al Cristo Risorto ne ospita la statua. Nel presbiterio vi sono due statue anch’esse molto interessanti dorate raffiguranti San Marco Evangelista e San Bernardino da Siena, mentre le mensole sono decorate con scene della Vita di Gesù. Il gruppo scultoreo più ampio delle opere lignee conservate, la statua del Cristo Risorto con l’Angelo, Sant’Elena e i diversi putti in legno e l’Angelo genuflesso, sono attribuiti allo scultore Ignazio Perucca: si tratta di una macchina processionale sacra popolare di altissimo livello. In ultimo interessante il pregevole Crocifisso processionale di pieno Settecento. Sono infine da ricordare due tempietti dell’ebanista di Casa Savoia Pietro Piffetti: le due opere provengono dalla chiesa delle Figlie di Maria e si caratterizzano per la ricchezza di intarsi con una molteplicità di materiali.
La chiesa dei Disciplinati Bianchi, oggi non più utilizzata per il culto, è stata restaurata grazie al sostegno dell’Associazione Amici di Bene, è utilizzata come spazio per mostre, conferenze e concerti ed è sede del Museo di Arte Sacra.