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Sep 16 Incontri di studio
DIALOGHI SULLA PITTURA TRA PIEMONTE E LIGURIA
L'incontro apre il calendario delle iniziative di settembre del museo diocesano: sabato 16 settembre alle 10.30 Stefano Manavella, autore di "Osservazioni sulla pittura medievale e rinascimentale fra Tanaro e Bormida di Millesimo" (I quaderni di Castelnuovo di Ceva, 2017) dialogherà con Laura Marino, direttrice del Museo Diocesano San Sebastiano.
Il volume propone un percorso nella storia della pittura nei territori di confine tra Piemonte e Liguria durante il basso Medioevo e il Rinascimento (XI-XVI secolo). L'indagine si focalizza soprattutto sull'area compresa fra il corso del Tanaro e quello della Bormida di Millesimo, frammentata dal punto di vista politico (legata in prevalenza ai piccoli marchesati di Ceva e del Finale) ma sostanzialmente omogenea in ambito sociale e culturale. Le Alpi Marittime, l'Appenino ligure e le Langhe, pur ai margini dei grandi centri del potere e dell'arte, appaiono però come un luogo di transito, di scambi e di contaminazioni culturali. Partendo dal Romanico di Santa Maria dell'Acqua Dolce a Monesiglio, proseguendo con i primi passi del Gotico nell'abside della pieve e nella cappella di Sant'Anastasia a Sale San Giovanni, fino al gioiello tardo-trecentesco del castello di Saliceto, lo studio si sofferma soprattutto sulla fioritura gotico cortese del Quattrocento, presentando autori come Rufino d'Alessandria, il Maestro di Bardineto e alcuni rappresentanti della scuola monregalese: Antonio da Monteregale, Frater Henricus, il Maestro di Santa Croce, Segurano Cigna, Giovanni Mazzucco, la maniera dei quali si avverte in grandi complessi decorativi come la cappella di San Maurizio a Castelnuovo di Ceva e la chiesa di San Fiorenzo a Bastia Mondovì. Anche i maestro di Roccaverano e di Sant'Agostino a Saliceto si avvicinano a questo fortunato e icastico linguaggio, che troverà seguaci ancora nei primi decenni del Cinquecento, come i pittori di Lignera e di Cosseria e il cheraschese Giovanni Botoneri. Il perdurante sogno tardogotico si intreccia però nel XVI secolo con alcune prudenti aperture rinascimentali, ad opera di artisti anonimi e di altri dall'identità nota, come Antonino Occello o Bartolomeo Botoneri, ai quali si propone di attribuire un circuito di opere diffuse in are cebana. Completa l'itinerario una panoramica sui raffinati esiti manieristi di pittori come il Maestro di Cigliè.
Place
Cuneo Contrada Mondovì
Associated buildings
Time of event
Lun-Dom | chiuso |
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