Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di Maria Ausiliatrice
Diocesi di Asti ( sec. XII; XIV; XX )
Località Viatosto, 33, 14100 Asti
La primitiva chiesa romanica di Santa Maria di Riparupta era già esistente nel 1194, come testimonia un documento conservato nell’archivio capitolare di Asti, che la cita in una controversia sorta tra i canonici di Asti ed il Rettore della Chiesa stessa,e come hanno confermato gli scavi archeologici del 1996 eseguiti nell’abside dell’attuale fabbrica. Tra il 1340 ed il 1350, grazie ai numerosi lasciti ed in particolare alla generosità del patrizio astese Emanuele Asinari, si attuò il prolungamento della fabbrica in forme gotiche ed una parziale riedificazione dell’abside cui venne data una forma pentagonale con brevi lesene; furono inoltre realizzate volte a crociera costolonate su tutta la chiesa. Il campanile a base quadrata fu costruito tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec. Nel 1870 venne ribassato il pavimento della navata, con l’eliminazione delle sepolture gentilizie; il campanile fu sopraelevato nel 1895 e dotato di orologio nel 1897. Nel 1876 fu acquistato dalla parrocchia di S. Ilario di Casale un organo Liborio Grisanti datato 1757, restaurato tra il 1877-1878 dall’organaro Enrico Mentasti di Varese. Nel corso del XIX secolo furono scoperti a più riprese gli antichi affreschi trecenteschi poi lasciati a vista, ma solo nelle parti figurate più importanti, con i lavori condotti nel 1906 dai fratelli Fumagalli, che apportarono una decorazione di tardo gusto neogotico, ancora visibile in testa alle navate laterali; finti conci in tonalità grigie e fondo blu con stelle in oro sulle volte e alle pareti decorazioni di tipo illusionistico.
Nel 1908 venne sistemato nella chiesa di Viatosto l’altare maggiore trasferito dalla demolita chiesa di S. Lazzaro in Torino. Nel 1932 vi fu l’eliminazione delle strutture edificate in facciata nel sec. XVIII e la ricollocazione più in alto della finestra centrale. In questa circostanza fu anche costruito il robusto bastione che consolidò il colle ad opera dell’Amministrazione Comunale. Tra il 1994 -1997 si svolse la campagna di recupero degli affreschi trecenteschi. Durante il lavoro di restauro si scoprì che nel corso dei secoli almeno cinque furono gli interventi pittorici che cambiarono il volto dell’interno della chiesa di Viatosto: una prima dipintura può risalire al secolo XIII, una seconda al secolo XIV, una terza al secolo XVI, poi un’altra al secolo XIX e l’ultima (quella con la volta stellata) al 1906. La facciata è romanica a salienti in mattoni e tufo, con elementi gotici ogivali nel portale e ripetuti nelle finestrelle laterali. Il portale centrale è ad arco acuto con cordonatura a strombo a cilindretti e dadi bicromi di terra cotta e tufo, con coronamento esterno di roselline in cotto. Archetti pensili acuti e trilobati ornano superiormente la chiesa lungo la facciata, i fianchi e l’abside. Due archi in facciata quasi completamente sepolti ricordano che la chiesa un tempo ospitava il cimitero sotterraneo.
La pianta è a tre navate con volte e crociera e con abside pentagonale; le arcate laterali poggiano su capitelli di tufo decorati; il capitello posto a sinistra dell’entrata appartiene alla primissima costruzione del XII sec, con due leoni intorno ad una spiga di grano e volti autorevoli. All’interno è visibile applicato alla controfacciata in corrispondenza della navata destra un grande crocifisso ligneo policromo da altare decorato anche nella parte posteriore, proveniente da un’altra chiesa date le notevoli dimensioni ed attribuito alla seconda metà del XV sec.
La chiesa di Santa Maria Ausiliatrice in Viatosto è un monumento considerevole di arte e di fede, caro agli astigiani, invitante ed accogliente, posto su un riposante poggio contornato dal poderoso bastione ove da secoli si aderge, luogo adatto per ingentilire gli animi, oasi soffusa di pace agreste e di serenità ove più vicino a noi si sente il fascino di Dio creatore. Il borgo di Viatosto nel XII sec. veniva indicato con il nome di Riparupta o Rivarotta ed aveva una sua chiesa intitolata a Santa Maria, esistente già nel 1194; assunse successivamente nel XIV sec. il nome di Viatosto così come la sua chiesa. Secondo l’interpretazione popolare ad Asti, in quegli anni imperversando la peste, le autorità ed il popolo avevano fatto voto di restaurare la chiesa se la Vergine avesse posto termine al flagello. Non appena il voto fu solennemente pronunciato la peste cessò di mietere vittime e la sollecitudine della Beata Vergine mutò il nome di Riparupta in Viatosto, poiché “tosto” il tremendo flagello era stato debellato. La chiesa che era già dedicata al nome di Maria divenne così la chiesa della Madonna di Viatosto. I filologi sostengono diversamente che il nome sia da ricondurre alla titolare della chiesa, Maria Ausiliatrice, detta negli antichi documenti “Santa Maria adiuva cito” [aiuta tosto] e nel calendario necrologio della Cattedrale appellata Ayatost.
Nel 1660 il papa Alessandro VII eresse nella chiesa di Viatosto una Confraternita sotto l’invocazione di Maria SS. Ausiliatrice e volle concedere ai fedeli numerose indulgenze tra le quali l’ indulgenza plenaria ai confratelli e consorelle, presenti e futuri i quali, pentiti, confessati e comunicati, visiteranno la suddetta Chiesa la seconda domenica del mese di maggio di ogni anno.
Chiare espressioni di devozione mariana si trovano all’esterno ed all’interno della fabbrica: nella lunetta del portale di ingresso ripristinata nel 1932 vi è una Madonna e Bambino Gesù con spighe di grano e tralcio di uva che dà il benvenuto ai fedeli che si accostano al Tempio; all’interno si ammirano in affresco la Madonna con il Bambino assisa (XV sec.), la Madonna Allattante (XV sec.), l’Annunciazione (XIV sec.); nella strombatura della monofora gotica dell’abside è locata una Madonna lignea di fine XIV sec. mentre la navata destra ospita un gruppo scultoreo di inizio XIV sec. in pietra dolce, arenaria, che rappresenta l’Incoronazione della Vergine.
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