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Chiesa di San Gaudenzio in Crusinallo

Diocesi di Novara ( sec. XIV; XV; XVII )

Via dei Conti, 2, 28887 Omegna VB

La tradizione vuole che la Chiesa Parrocchiale di Crusinallo rientri tra le famose “cento Chiese” fondate dal missionario Giulio (IV sec.d.C.), divenuto poi San Giulio, proveniente dall’Isola greca di Egina. La leggenda narra proprio che i fratelli Giulio sacerdote e Giuliano diacono, i cui corpi ora si trovano l’uno sull’isola di S.Giulio nel Lago d’Orta e l’altro nella Basilica di Gozzano, durante la loro opera di evangelizzazione dell’Alto Novarese, abbiano oltrepassato le vallate del Cusio e, con la consuetudine di segnare i luoghi ancora pagani con una croce, abbiano innalzato questo simbolo cristiano sulla collinetta dove sorge ora la chiesa di Crusinallo: da qui proverrebbe, ma la tradizione è stata confutata dagli storici, il nome stesso della località (Crux in altum = Crusinallo). Probabilmente il termine deriverebbe da clausina o clusina e indicherebbe le chiuse dei torrenti che circondano il territorio.
La chiesa, romanica nella sua architettura e struttura interna è, come molte altre del Cusio, orientata con l’altare maggiore a Oriente, simbolo del Cristo, Sole che sorge. L’impianto originario risalirebbe all’XI secolo, come testimoniano le fondamenta della prima chiesa e il basamento del campanile. Presumibilmente, all’epoca della prima costruzione (XI sec.), la struttura faceva parte dell’antico “Castrum Cruxinalli”, dimora dei Conti di Crusinallo, grandi proprietari e feudatari del Vescovo di Novara; è possibile perciò che esistesse un luogo di culto cristiano già a quell’epoca. Dopo la disfatta dei conti, le guerre con la città di Novara (XIV sec.) e la distruzione del castrum, termina il periodo feudale e il dominio dei conti sul Cusio.
La prima attestazione di fondazione del beneficio è del 4 maggio 1554, da parte del sacerdote Danesio Nobili (arch.Diocesano, cart.Crusinallo I). La seconda attestazione è del 1558, quando venne eretta la Parrocchia col titolo di San Gaudenzio, staccandosi dalla matrice di Omegna (Novara Sacra, 1929), non concorda con altre fonti che riportano, come anno della costituzione della parrocchia, il 1580. La terza attestazione del 2 settembre 1596 parla di una “Cappellania coadiutoriale della Santissima Annunziata” in Crusinallo (arch.Diocesano, cart.Crusinallo III); il termine cappellania indica un ente ecclesiastico costituito in seguito a donazione o lascito da parte di un fedele, le cui rendite sono destinate al culto. La cappellania era retta perciò da un cappellano, molte volte si tratta di un sacerdote della famiglia dei Conti di Crusinallo che, dopo la loro sconfitta, hanno mantenuto dimora stabile e un legame insolubile con il paese. Tale Cappellania venne posta sotto la responsabilità dei canonici della Collegiata di Omegna fino alla costituzione della parrocchia.
La facciata della chiesa a capanna irregolare, pur conservando il fascino dell’arte romanica soprattutto negli archetti pensili, nel lunotto, nella croce e nell’occhio, mostra i segni degli ampliamenti e delle modificazioni posteriori: alla singola navata originaria, con l’abside già innalzato con nuova cupola più alta tra il 1523 e il 1554 (vi è una iscrizione che recita: MCCCCCXXIII-die XVI mai hoc opus additum fuit parochiali S.ti Gaudentii), venne aggiunta una seconda navata con volte a crociera nel 1623, come testimonia una lapide posta a ricordo dell’ampliamento. Dello stesso periodo risale il pronao, giustapposto al portone d’ingresso, e il Battistero, addossato al campanile, che tuttora conserva un pregevole affresco del Battesimo di Cristo.
Parrocchiale - 1905
Nel corso dell'Ottocento continuarono numerose le trasformazioni, soprattutto all’interno dell’edificio: le antiche colonne in granito del ‘300 vennero coperte di stucchi barocchi, le navate furono tinteggiate e ornamenti di vario genere andarono a coprire archi e volte, il pavimento fu rifatto in piastrelle di cemento.
All’interno dell’edificio, i lavori di restauro del 1972-75, seppur condotti con tecniche poco all’avanguardia e con scelte che oggi definiremmo obsolete, hanno riportato alla luce le antiche colonne con i tipici capitelli, molto diffusi nella zona dell’alto Verbano.
L’altare maggiore in marmo policromo venne dedicato a San Gaudenzio nel 1554, come attestano le fonti. Sulla parete dell’abside si innalza un pregevole polittico in legno del famoso pittore Filippo Cavallazzi di Oleggio, risalente al 1567, come cita un cartiglio. Nel primo settore del polittico sono raffigurati gli Apostoli e quattro Dottori della Chiesa; nel secondo settore troviamo, al centro, seduto su di un trono San Gaudenzio, primo Vescovo della Diocesi di Novara e patrono della Comunità, alla sua sinistra è rappresentato in piedi Sant’Ambrogio, patrono di Omegna città confinate con Crusinallo, mentre alla destra di Gaudenzio è raffigurato, sempre in piedi, San Giorgio martire che schiaccia il drago, patrono di Casale Corte Cerro. Nel terzo settore raffigurativo troviamo al centro, seduta su di un trono drappeggiato, la Vergine con il Bambino, alla cui destra si trova San Giovanni evangelista e, alla cui sinistra, è ritratto San Giovanni Battista che porta in grembo un agnello. L’ultimo settore, la cimasa del polittico, rappresenta l’annunciazione: al centro il Padre Eterno che regge il globo terrestre attorniato dagli angeli, alla sua sinistra la Vergine inginocchiata, mentre alla sua destra l’angelo nunziante.
All’interno della chiesa, si ammirano la Cappella della Madonna del Rosario, in stile barocco, che appesantisce la decorazione interna della chiesa, racchiude la statua lignea della Madonna col Bambino risalente al 1700; la Cappella del Cristo Morto che racchiude una statua lignea sempre del 1700; la Cappella della Sacra Famiglia. I tre altari lignei sono di artigianato locale e risalgono al XVIII-XIX secolo.
Il fonte battesimale, in legno, è opera dello scultore Jacob de Albo e risale al 1612, tempo in cui, presumibilmente, vennero costruiti il Battistero e la vecchia sacrestia, divenuta terza navata dopo i restauri del 1972.
Nella nuova sacrestia, anticamente cappella della Confraternita di San Carlo, è custodito un mobile da sacrestia del 1775. Il campanile, di base romanica, è stato sopraelevato nel XVIII secolo con una nuova cella campanaria e un concerto di cinque campane di cui, la più antica risale al 1700. Secondo i gusti dell’epoca barocca, il campanile fu coperto da cemento e vernici, nascondendo l’antica struttura romanica e chiudendo le quattro bifore dell’originaria cella campanaria.

La chiesa possiede anche una cripta, un tempo adibita a cimitero; ora non è accessibile.
Nel 1946, dopo la guerra, venne abbattuto l’antico ossario che sorgeva sul prato di fronte la chiesa, come venne demolito anche il vecchio portico, utilizzato fino a quell’epoca per l’incanto delle offerte.

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Lun-Dom 09:00 - 18:00

Le site pourra être visité durant l'horaire indiqué sauf en cas de célébrations liturgiques

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type d'édifices
Chiese e comunità parrocchiali
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tél
0323.61560

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