Il 28 Maggio 1028 Olderico Manfredi, marchese di Torino e sua moglie Berta, fondano un monastero di monache benedettine, definito "res nullius diocesis", dipende direttamente dalla Santa Sede. Per i primi decenni le notizie sono poche. Si riconduce al 1442 la prima documentazione quando Caramagna Piemonte entra a far parte del neonato Marchesato di Saluzzo. Per la storia dell’abbazia ha inizio un periodo di altalenante fortuna: le monache vendono beni e proprietà, oltre ad essere addirittura accusate di immoralità. A seguito di tale situazione, il monastero entra in una fase di forte crisi economica che spinge papa Felice V, nel 1444, a sopprimere la fondazione e a trasformare Santa Maria in una sede benedettina maschile.
La casa abbaziale è divisa in due corpi di fabbrica: il più antico è databile all’XI secolo; il secondo, più recente, è costruito a partire dalla seconda metà del Settecento. Nella Galleria inferiore sono affrescati gli stemmi gentilizi di tutti gli abati succedutisi dal 1140 ad oggi. Il primo piano, quasi completamente restaurato, ospita l’archivio storico e la biblioteca dell’antica abbazia, mentre nelle sale attigue e nella galleria superiore vengono allestite periodicamente mostre culturali.