Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di Sant'Agostino o di Santa Maria Liberatrice
Diocesi di Pinerolo ( sec. XVII )
Via Sant'Agostino
Costruita a inizio del XVII secolo in onore di Maria Consolata, culto promosso principalmente dagli Agostiniani, la chiesa venne edificata e successivamente ammodernata grazie a un importante contributo del comune di Pinerolo, riconoscente alla Vergine per aver fatto cessare la terribile peste che aveva colpito duramente la città. La chiesa della Consolata venne costruita per compensare l’ordine agostiniano della distruzione della chiesa e del convento demoliti sulle alture di Santa Brigida nel 1600 per lasciare spazio alle fortificazioni sabaude. Dopo la peste la chiesa prese il nome di Santa Maria Liberatrice, per onorare la Vergine del miracolo con cui fece terminare il morbo in città.
L’attuale chiesa si presenta con una facciata dall’assetto architettonico molto sobrio, non distante da altre costruite nei primi decenni del Seicento. Anche l’interno mantiene lo stesso principio di semplicità già presente in facciata, con un’unica navata intervallata da alcuni altari laterali contenenti tele databili intorno alla metà del XVII secolo. Di grande impatto e l’imponente altare barocco dedicato alla Vergine liberatrice della peste del 1630, composto da due coppie di colonne che inquadrano la nicchia centrale di forma rettangolare contenente la statua delle Vergine con il Bambino. Sui capitelli delle due colonne centrali sono collocati due putti lignei dorati tesi ad indicare un cartiglio mistilineo. L'intera macchina d'altare è raccordata alle pareti da due porte intagliate sormontate da architravi su cui poggiano due splendide statue lignee. Sulla sommità della macchina d’altare svetta la decorazione plastica ovoidale con volute, contenente uno stemma dipinto della città di Pinerolo. L’altare venne costruito a partire dal 1632 quando Nicola Perrone, priore della chiesa, ottenne cospicui finanziamenti impiegati per pagare i maestri Francesco e Gabriele Casella da Lugano, quest’ultimo membro della Confraternita di Sant'Anna dei luganesi, fondata nel 1636 a Torino presso la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Agli stessi maestri luganesi appartiene la decorazione della prima cappella sulla destra, i cui stucchi rimandano a quelli presenti nell’altare maggiore, specie la somiglianza tra il putto ligneo dorato proteso verso il cartiglio del frontone dell’altare maggiore e quelli collocati sul fastigio di questo altare del Crocifisso, seduti uno di fronte all’altro sul frontone sovrastante la cornice della pala d’altare. Quest’ultima, realizzata intorno alla metà del XVII secolo da un pittore di scuola piemontese, raffigura Cristo crocifisso con ai suoi piedi le pie donne. La decorazione della volta si presenta invece tripartita da pannelli incorniciati con sculture ornamentali e dipinti color ocra. Ai lati sono presenti pannelli rettangolari con angoli riquadrati aggettanti su fondo ocra con cornice interna foggiata a pallini e cornice interna con motivo vegetale, entrambe colorate di bianco. Il pannello centrale a sezione ottagonale è composto da cornici di analoga fattura sostenute da puttini e adorno da molte testine di cherubini con festoni vegetali. Sulla sinistra della cappella è presente un’acquasantiera, opera di bottega piemontese datata 1586. Presumibilmente l'opera era collocata nel distrutto monastero di Santa Brigida o nella chiesa della Consolata, ampliata per costruirvi la più spaziosa chiesa di Santa Maria Liberatrice.
Proseguendo sul lato destro della chiesa, dopo il pulpito ligneo, possiamo ammirare una pala d’altare datata 1888 e firmata dal pittore torinese Cesare Marietti, raffigurante San Giuseppe e Gesù Bambino. Il dipinto è impreziosito da una cornice intagliata e dorata, mentre i personaggi, san Giuseppe a figura intera che regge tra le braccia il Bambino benedicente, sono inseriti entro una struttura architettonica a volta sorretta da quattro pilastri poggianti su base circolare con capitello ionico composito. Sullo sfondo, in basso a sinistra, è raffigurata la città di Pinerolo con lo svettante campanile della chiesa di San Maurizio.
Tra le tele presenti merita di essere segnalata quella raffigurante la Madonna con Bambino e Santa Brigida nell’atto di donare la cittadella e la città di Pinerolo, ben riconoscibili sullo sfondo del quadro. L’opera, conosciuta anche come Santa Maria Liberatrice protettrice di Pinerolo, è conservata nella prima cappella di sinistra prima dell’altare maggiore. Realizzata da un autore di scuola piemontese intorno alla metà del XVII secolo, il quadro si caratterizza per la presenza della Madonna con Bambino nella parte alta della composizione, con Santa Brigida sulla destra che indica la cittadella e la città di Pinerolo, mentre sulla sinistra un fanciullo viene tenuto per mano da un angelo custode. Al centro della parete di sinistra si trova un’altra interessante pala d’altare raffigurante La presentazione di Gesù al tempio, opera di un anonimo maestro piemontese che eseguì il dipinto intorno alla metà del Seicento. Il corredo artistico seicentesco mostra il ruolo centrale avuto dalla chiesa di Sant’Agostino a partire dalla sua fondazione, rafforzarsi ulteriormente nel corso del XVIII secolo.
La chiesa conserva al suo interno anche un prezioso organo documentato nella chiesa già dal 1807, in parte distrutto quando l’edificio, nel marzo del 1859, venne messo a disposizione dei soldati per circa due mesi. Ripristinata al culto, le pareti vennero ridipinte nel 1865.
Nel tessuto urbano seicentesco si inserisce la Chiesa di Santa Maria Liberatrice o di Sant’Agostino, ancor oggi esistente sulla salita che porta al Palazzo del Senato. La chiesa, che dal 1631, a seguito della pestilenza che colpì anche Pinerolo, è ricordata come Chiesa di Santa Maria Liberatrice venne affidata alla cura degli Agostiniani, che avevano preso dimora nella città di Pinerolo pur continuando a svolgere i divini uffici anche nella cappella di Santa Brigida.
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Lun-Dom | 09:00 - 18:00 |
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