Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di San Nicola da Tolentino
Diocesi di Ivrea ( sec. XVII )
Via Sant'Arborio Varmondo 32, 10015 Ivrea (TO)
Si narra che un certo fra Giacobino solitario da Cremona venuto in Ivrea nel 1275 aprì, presso la Cattedrale una piccola cappella, decorandola, dedicata alla SS. Trinità. Nel 1399 costituì una confraternita dedicata alla SS. Trinità, Maria SS, San Giacomo. Nel 1446 San Nicola da Tolentino (morto nel 1305) venne canonizzato e la confraternita nel 1477 prese il suo nome. Nel 1595 i membri della confraternita decisero di erigere una nuova chiesa perché quella di fra Giacobino era piccola e decadente. Nel 1605 Mons. Cesare Ferreri, Vescovo di Ivrea, pose la prima pietra per l’edificazione della nuova chiesa, includendo nelle fondazioni una grande croce in ferro. Il 1605 era il 300 centenario della morte di San Nicola. Nel 1612 la chiesa era ultimata con la visita pastorale di Mons Asinari, e con la realizzazione in facciata della scritta “1605 constructum, 1612 perfectum”. Nel 1620 fu costruito il coro ligneo dopo la cessione alla confraternita del terreno dietro la chiesa da parte del sig. Casanova. Nel 1707 venne ricostruito il campanile con due campane nuove benedette. La chiesa di S. Nicola da Tolentino, racchiude e conserva importanti e pregevoli opere d’arte. L’apparato decorativo murario dipinto con tecnica mista nel 1683 da Cesare Chiala, adorna vorticosamente tutta la chiesa intrecciando cicli con scene sacre e cartigli, trompel’oeil con architetture, finti marmi, volute, conchiglioni. La chiesa internamente è composta da un’unica navata con vota a botte suddivisa in tre campate da lunette e costoloni, da cui si sviluppano al di sotto del cornicione sei cappelle laterali con due altari in stucco a finto marmo, quattro coretti lignei, finti marmi e affreschi fino alla zona presbiteriale. Nella volta della Chiesa (terza Campata) permane il foro di una bomba lanciata dai Francesi durante l’assedio del 1704.
L'apparato decorativo interno contrasta con la modesta fisionomia esterna della chiesa: il gusto è tipicamente barocco con marmi, stucchi e dipinti di architetture scenografiche e illusionistiche che dilatano la percezione dello spazio interno e fanno da cornice alla rappresentazione a fresco di episodi della vita di san Nicola da Tolentino. Fonti documentali ci dicono che furono realizzati tra il 1683 ed il 1694 da Cesare Chiala. Gli stalli del coro sono ornati da braccioli a forma di drago e i sedili sono impreziositi da 33 riquadri scolpiti con scene della vita di San Nicola da Tolentino. L'opera venne realizzata dall'ebanista Francesco Mabrito nel 1684. L'autore degli stalli ha verosimilmente adottato un'iconografia desunta dalle immagini che corredavano una celebre opera agiografica su san Nicola da Tolentino edita nel 1578 e dovuta ad Ambrogio Frigerio.
Rivolto verso il coro e addossato all’altare maggiore si trova un piccolo altare in legno, internamente vuoto, dove un tempo si deponeva la statua in legno di Cristo. Il fronte dell’altare è chiuso da un paliotto costituito da un dipinto su tela del XVII secolo raffigurante Cristo morto vegliato dagli angeli.
Tipicamente barocca è anche la macchina d'altare, vale a dire la grande costruzione lignea che ornava l'altare maggiore, ora posta nel coro. Al centro, nella parte inferiore, al posto del tabernacolo, vi è la statua di un angelo, che sorregge in un vassoio la testa del Battista; ai suoi lati troviamo le statue che riproducono, a destra, san Guglielmo d'Aquitania e, a sinistra, il vescovo san Simpliciano. Nella parte superiore dell'altare è collocato un preesistente dipinto, olio su tavola, opera che tradizionalmente veniva attribuita a Defendente Ferrari; recentemente la tavola è stata attribuita a Giuseppe Giovenone il Giovane (1524-1608), figlio di Girolamo Giovenone. La tavola raffigura la Vergine col Bambino incoronata da due angeli, posta tra un santo vescovo (San Nicola di Bari?) e i santi Nicola da Tolentino e Giovanni Battista infante. La macchina d'altare si completa nella parte superiore con un gruppo scultoreo raffigurante l'Incoronazione della Vergine, proveniente dalla cappella che preesisteva alla chiesa.
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- Via Sant'Arborio Varmondo 32, 10015 Ivrea (TO)
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