Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Diocesi di Vercelli ( sec. X; XVIII )
Via Duomo, Vercelli, 13100
L’antica chiesa di Santa Maria Maggiore sorgeva in origine dove ora è il palazzo dei conti Buronzo d’Asigliano: essa compare nei diplomi di Berengario del 913, di Ugo e di Lotario nel 943, nelle concessioni di Attone vescovo del 945 e nelle varie donazioni lasciate durante tutto il X secolo.
A nord dell’originaria chiesa di Santa Maria Maggiore sorgeva la chiesa della SS. Trinità: il 18 dicembre 1734 l’architetto Filippo Juvarra presentò un progetto per questa nuova chiesa su ordine dei Gesuiti di Vercelli, introdotti da mons. Giovanni Francesco Bonomio nel 1578. Una volta soppresso l’Ordine nel 1773, con l’emergente problema del restauro e risanamento dell’antica chiesa di Santa Maria Maggiore, il capitolo di Sant’Eusebio propose la permuta della Basilica con la nuova chiesa costruita dai Gesuiti: il contratto di permuta porta data del 5 giugno 1775. Sempre nel 1775 la chiesa venne intitolata Concattedrale. L’antica Basilica venne demolita sotto la direzione dell’architetto Sassi. L’attuale chiesa Concattedrale di Santa Maria Maggiore risale al XVIII secolo: nel 1777 furono pagati alcuni operai per il trasporto del materiale destinato alla costruzione del nuovo campanile; nel settembre del 1779 iniziarono i lavori per il compimento della facciata su disegno dell’ ingegnere Battista Sassi. Ancora l’ 11 marzo 1861 l’amministrazione parrocchiale decise di affidare la direzione tecnica dei lavori di restauro al geometra Giuseppe Locarni il quale, assistito dal conte Arborio Mella, realizzò pure l’altare maggiore in marmo. Il 15 settembre dello stesso anno la chiesa venne solennemente consacrata con il vescovo d’Angennes. L’impianto della chiesa si presenta ad aula unica orientata sull'asse est-ovest, abside semicircolare e quattro altari laterali oltre alla fonte battesimale e alla cappella invernale; la zona presbiterale è rialzata da gradini e scandita da balaustre in materiale lapideo policromo. L’altare maggiore del XIX secolo presenta tabernacolo in marmo bianco di Carrara con fregi in stucco applicati e la pala d'altare raffigurante l'Assunzione della Vergine con Dio Padre e Gesù con gli Angeli, contornata da una ricca cornice lignea decorata. Il fonte battesimale lapideo è posto all'interno di una piccola cappella affrescata con il Battesimo di Gesù. In successione troviamo gli altari laterali collocabili attorno alla metà del XVIII secolo. Tratta dalla Risposta al questionario della Santa Congregazione del Concilio si riporta il seguente passaggio:« E’ in puro stile barocco, in una sola nave secondo il tipo classico di altre chiese gesuitiche: facciata elevatissima fregiata di lesene corinzie sulle quali sta il frontone con maestose cornici di mensole». Nel 2010 sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria delle coperture e di restauro degli interni (cappella invernale e grande volta).
L’antica chiesa di Santa Maria Maggiore fu la prima cattedrale al tempo di Eusebio nel IV secolo. Quando fu scritta la prima Vita del Santo nell’VIII secolo questa chiesa era dedicata d Maria SS. solennemente proclamata “Madre di Dio” dal Concilio di Efeso nel 431. Era detta “Maggiore” in quanto matrice di tutte le altre chiese della diocesi. Il vescovo Attone, attivo a Vercelli durante il X secolo, attribuì la sua stessa fondazione a Costantino: “quam piae memoriae Constantinus e fundamentis erexit” Il primo battistero presente nella città di Vercelli fu quello di Santa Maria Maggiore: il fonte battesimale lapideo è posto all’interno di una piccola cappella affrescata con il Battesimo di Gesù. I vescovi di Vercelli in ossequio alla prerogativa di Concattedrale solevano prendere possesso delle sede prima che nella chiesa cattedrale giungendovi in processione dalla chiesa di San Giuliano. Vuole la tradizione che all’ingresso di S. Eusebio in Vercelli gli Ariani gli avessero chiuso in faccia le porte della Basilica e che queste al segno della croce del Santo si fossero aperte miracolosamente “at pastor egregius signo crucis omnia confregit”. In memoria di quel miracolo il cerimoniale prevedeva che all’avvicinarsi del nuovo vescovo alla chiesa di Santa Maria Maggiore gli si chiudesse la porta, per poi riaprirla con un semplice tocco del pastorale. Nella sagrestia di Santa Maria Maggiore è oggi custodito un dipinto noto come La Madonna delle Grazie: si tratta di un’opera di trapunto all’ago con pezzi di tela e ricamo ritraente la Madonna col Bambino in braccio con i volti e le mani dipinte su tela. Secondo la tradizione questo quadro fu donato all’antica Basilica di Santa Maria Maggiore da Sant’Elena, madre di Costantino.
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- Vercelli
- tipologia edificio
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- indirizzo
- Via Duomo, Vercelli, 13100
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