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02 dic - 08 gen Mostre
Il Vangelo delle Colline
Inaugurazione: Domenica 4 dicembre, ore 16
Parallelamente al nuovo spettacolo "Artabàn. La leggenda del Quarto Re Mago" che debutterà nel periodo natalizio 2022, l’artista di Casa degli alfieri Antonio Catalano, poeta della Meraviglia, allestirà una mostra, un nuovo museo sentimentale che conduce i visitatori sulle tracce di questo personaggio che ha smarrito la stella, ha vagato per trentatré anni impegnando la sua vita ad aiutare i poveri e gli oppressi, e infine è giunto a Gerusalemme il giorno della Crocifissione.
La mostra sarà presente prima ad Asti, al Museo Diocesano San Giovanni (via Natta 36), dal 2 dicembre, poi si trasferirà alla Tenuta La Mercantile di Castagnole Monferrato dal 18 al 22 dicembre in occasione dell’esposizione di presepi per “Oro Incenso Mirra” e in collaborazione con “Terre di Presepi”, quindi tornerà ad Asti fino all’8 gennaio.
L’Astigiano diventa terra che narra il Divino con gli occhi degli umili.
Questo progetto si propone di approfondire e valorizzare il patrimonio culturale immateriale legato alla memoria di alcune figure mitiche protagoniste di narrazioni e riti popolari riguardanti il periodo dall’Avvento, dal Natale all’Epifania, momenti pregnanti della letteratura di cultura popolare che scandisce il tempo dell’eterno ritorno così come quello dell’annata agraria: il Gelindo e il Quarto Re Mago.
Interessanti ed evidenti le analogie, la contiguità semantica, fra i due personaggi: due portatori di doni, due “camminatori”, con percorsi non lineari, buone metafore dell’errare dell’umano in cerca di se stesso e della propria mèta esistenziale. Essi producono inoltre una circolarità ulteriore, che unisce il Natale alla Passione e Resurrezione, contenendo così, entro narrazioni popolari, i misteri più profondi del Cristianesimo e il dipanarsi di quella porzione del calendario contadino incluso tra il riposo invernale e i riti di rinascita primaverile.
L’autentica novità del progetto gravita intorno alla riscoperta del Quarto Re Mago, nuovo “innesto” di tradizione nella società contemporanea, per cui si auspica la stessa fortuna ottenuta dal Gelindo, la cui riproposizione puntuale, ad ogni Natale, lo colloca, al momento, al sicuro dall’oblio.
Una narrazione famigliare a proposito del Quarto Re Mago ricevuta dal padre Cesare, sarto in Cossano Belbo (CN), ha condotto l’antropologo astigiano Piercarlo Grimaldi a cercare conferme sul territorio delle colline astigiane, nella sempre più labile memoria orale posseduta dalle generazioni del presente. Un folklore che non è più affiorato nemmeno nelle rappresentazioni sacre del tempo della Natività che sono ancora sporadicamente attive. Una ricerca che il progetto intende proseguire nella certa speranza che si possano ancora ritrovare preziosi riscontri di questa figura folcloristica. Eppure di quattro e più Re Magi si è nutrita una letteratura straordinaria che ha attraversato il lungo tempo mitico e storico trascorso dagli epifanici fatti di Betlemme al presente. Così nelle pitture che illustrano questo millenario percorso, di tanto in tanto si trovano più Re Magi impegnati a seguire la stella cometa.
Lo stimolo iniziale al progetto viene dal recente ritrovamento, nell’archivio della Casa degli alfieri – “caveau” contenente la documentazione di 50 anni di lavoro artistico dell’ensemble teatrale, creato dal drammaturgo astigiano Luciano Nattino –, di una bozza di copione dello stesso Nattino, denominato “Racconto d’inverno”, che narra la vicenda del Quarto Re Mago, di nome Artabàn.
Il germe dell’opera incompiuta risale verosimilmente ai primi anni Duemila. Il noto drammaturgo e appassionato cultore delle tradizioni della sua terra, recuperava certamente, oltre ai tanti riferimenti letterari in merito, anche testimonianze “di prima mano” ottenute da fonti orali, elementi reperiti durante il suo vasto e instancabile lavoro di intervista ai testimoni anziani del territorio, depositari di saperi e racconti a rischio di scomparsa.
Oggi si ri-racconterà questa storia che non appartiene alla storia, completando il presepio di una figura che è la più umana del corteo regale giunto alla grotta, di una statuina di cui non sapevamo più ma che ci mancava comunque tanto.
Il lavoro che si vuole fare con la mostra è quello di seguire le poche tracce, letterarie e iconografiche, che ci suggeriscono l’esistenza di un Quarto Re Mago, e di evidenziarle insieme a opere d’arte appositamente create per l’occasione in una mostra dal forte carattere immersivo e inclusivo.
Il cuore dell’esposizione sarà uno dei musei sentimentali creati da Antonio Catalano, installazioni composte su un tema di volta in volta diverso, tutte accomunate dall’impiego di materiali quotidiani, recuperati, elevati a gentili testimonianze e opere d’arte che si raccontano attraverso la guida narrante dell’autore.
La mostra verrà narrata in diversi modi per favorirne l’accessibilità.
Il materiale in esposizione sarà fornito di QRcode scansionabili, un’audioguida con la voce stessa dell’autore che descrive poeticamente alcuni pezzi dei materiali in mostra, con sottotitoli per non udenti.
La mostra è parte della rassegna “Le Sfide della Fede”, promossa dal Teatro degli Acerbi e dall’Istituto Oblati di San Giuseppe ed è realizzata in collaborazione con la Città di Asti, con la partnership di Spazio KOR e MonCirco e con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena”.
È sostenuta, inoltre, dalla Fondazione CRAsti, dalla Fondazione CRT e da numerose aziende locali che negli anni hanno creduto nel progetto, in collaborazione con il Progetto Culturale della Diocesi di Asti, il Museo Diocesano San Giovanni, “Oro Incenso Mirra” presepi nel Monferrato, “Terre di Presepi” e la rivista Astigiani.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 2 dicembre 2022 all'8 gennaio 2023 con il seguente orario: venerdì ore 15-18, sabato e domenica ore 9.30-13 e 15-18, nei restanti giorni della settimana su prenotazione museo@sicdat.it oppure 351.707.7031. Possibilità di visite guidate su prenotazione.
Il Museo Diocesano resterà chiuso al pubblico nei seguenti giorni: domenica 18 dicembre, domenica 25 dicembre e domenica 1° gennaio.
Per tutta la durata dell’evento l’ingresso al Museo Diocesano sarà con offerta libera.