Le Abbazie e i monasteri della Valle di Susa
L'itinerario porta alla scoperta dei più importanti complessi monastici della Valle di Susa, veri e propri gioielli di architettura e arte religiosa, significativi a livello europeo: la Sacra di San Michele, l'abbazia dei SS. Pietro e Andrea di Novalesa, la cattedrale di San Giusto di Susa (già basilica benedettina) e la certosa di Montebenedetto a Villar Focchiardo
via Sacra 14, 10057 Sant'Ambrogio di Torino
L'abbazia di San Michele della Chiusa, detta Sacra di San Michele, svetta con l'imponenza della sua strutura millenaria sul Monte Pirchiriano, all'imbocco della Valle di Susa. Fondata secondo la tradizione tra il 983 e il 987 probabilmente su edifici più antichi, divenne per tutto il Medioevo uno dei più importanti centri di cultura e spiritualità. La visita alla Sacra di San Michele conduce alla scoperta di un luogo di grande fascino. La ripida salita lungo l'arroccato Scalone dei morti porta a oltrepassare il Portale dello Zodiaco, opera del maestro Nicolò che lo realizzò nel XII sec. Gli archi rampanti e i contrafforti fanno poi da cornice all'ingresso della chiesa, romanica e gotica al contempo, un vero gioello ricco di testimonianze d'arte. Dalla chiesa si accede poi al terratto che offre un panorama unico sulle Alpi, la Valle di Susa e il torinese; di lì si possono ammirare anche le rovine del monastero nuovo e della Torre della Bell'Alda, custode di una terribile leggenda legata alla vanità di una giovane donna.
Nei dintorni
Numerose sono le possibilità di visita nei dintorni: Avigliana, con il suo borgo medievale e i laghi; la Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso; Giaveno e la sua Collegiata; Sant'Ambrogio di Torino con la parrocchiale progettata dal Vittone e i resti del castello abbaziale
loc. Montebenedetto, 10050 Villar Focchiardo
La visita alla Certosa di Montebenedetto, immersa nel silenzio e nella pace di una radura sui monti di Villar Focchiardo, a mille metri di quota, è una vera scoperta. I monaci certosini giunsero in questa località alle soglie del 1200, dopo una breve permanenza alla Losa, sui monti di Gravere. Essi rimasero a Montebenedetto fino alla fine del XV secolo, quando a causa di una alluvione che distrusse parte del complesso monastico essi si trasferirono più a valle, presso la grangia di Banda.
La visita al complesso e ai resti della chiesa della Correria, siti a circa 300 metri di distanza, può essere effettuata tramite un percorso autoguidato oppure con l'ausilio delle guide volontarie presenti nei mesi estivi o a richiesta con una guida del Parco Orsiera Rocciavré
Nei dintorni
Poco a valle di Montebenedetto, accessibile da Villar Focchiardo, vi è la certosa di Banda. A San Giorio di Susa è visitabile la cappella di San Lorenzo, detta cappella del Conte, che custodisce un prezioso ciclo affrescato risalente al 1328 circa. Per gli amanti della natura, il Parco Orsiera Rocciavré (ora confluito nell'Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie) offre moltissime occasioni per passeggiate di diverso livello di difficoltà. Sempre a livello naturalistico, sono importanti gli Orridi di Chianocco e Foresto, canyon naturali che offrono scorci paesaggistici di grande bellezza
p.za San Giusto, 10059 Susa
La basilica di San Giusto, divenuta cattedrale nel 1772, fu fatta edificare per volontà del marchese di Torino Olderico Manfredi e fu consacrata nel 1027. Il 9 luglio 1029 fu fondato l'adiacente monastero benedettino, voluto dal marchese, dalla moglie Berta e dal fratello Alrico. La Cattedrale di San Giusto ha una struttura stratificata nel tempo ed ospita cicli affrescati e opere d'arte datate tra il XII e il XIX secolo. Significativi i cicli affrescati sulla fiancata meridionale e, all'interno, il coro ligneo trecentesco e i numerosi dipinti realizzati da esponenti della pittura piemontese. Il tesoro della cattedrale, ricco di opere d'arte di alto livello, è invece conservato presso il Museo Diocesano di Arte Sacra presso la Chiesa del Ponte
Nei dintorni
La città di Susa offre numerose possibilità di visita. I percorsi archeologici conducono alla scoperta delle antichità romane e medievali, la cui conoscenza può essere approfondita visitando il Castello della Contessa Adelaide.
A breve distanza da Susa è possibile visitare il Forte di Exilles, una delle principali fortificazioni dell'arco alpino occidentale, e l'abbazia di Novalesa, monastero benedettino ricchissimo di arte e di storia.
bgt. S. Pietro, 10050 Novalesa
Su un declivio erboso addossato alla montagna, a breve distanza dal pittoresco borgo di Novalesa, sorge l'abbazia dei SS. Pietro e Andrea, fondata nel 726 da Abbone, un funzionario merovingio che la dotò di numerosi possedimenti, ulteriormente accresciuti nel tempo dagli imperatori carolingi. Vero e proprio gioiello dell'abbazia è la cappella di S. Eldrado, abate vissuto nel IX secolo, la quale fu edificata nell'XI secolo ed è interamente affrescata da un ciclo dedicato alle storie di S. Eldrado e S. Nicola risalente al 1096-97. La chiesa abbaziale settecentesca presenta tracce dei cicli ad affresco che decoravano gli edifici precedenti, mentre presso il chiostro dei novizi è allestito dal 2009 il Museo Archeologico, che ospita i reperti rinvenuti presso il complesso abbaziale nel corso degli scavi condotti dal 1973 ad oggi. Sempre nel museo è presente una sezione dedicata al restauro del libro e della pergamena, arte ancora oggi praticata in abbazia dove è attivo un laboratorio ad essa dedicato
Nei dintorni
A breve distanza dall'abbazia, il borgo di Novalesa è ricco di scorci pittoreschi e di importanti testimonianze artistiche. Da non perdere la parrocchiale di S. Stefano, che ospita tele assegnate alle scuole di Rubens, Caravaggio, Daniele da Volterra e a François Le Moyne, donate da Napoleone all'Ospizio del Moncenisio e successivamente traslate a Novalesa. Notevole è anche l'urna reliquiario di S. Eldrado, capolavoro di oreficeria del XII secolo
Poco lontano da Novalesa, è da visitare la città di Susa, con la cattedrale di San Giusto, i percorsi archeologici romani e medievali, il castello. A monte di Novalesa è invece posto il colle del Moncenisio, che offre scorci paesaggistici di rara bellezza