Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?
Chiesa di Santa Maria e San Siro - Santuario della Madonna della Guardia
Diocesi di Tortona ( sec. XII; XIV )
Via Roma, 81 15045 Sale (AL)
L'epoca di fondazione della chiesa di Santa Maria e Siro non è certa, ma viene ricondotta verosimilmente al secolo XI, quando venne costruita in sostituzione dell’omonima pieve situata fuori dalle vecchie mura cittadine e oggi scomparsa. La stessa doppia intitolazione testimonia la precedente esistenza di due chiese distinte: San Siro era la pieve originaria, ubicata al di fuori del borgo, Santa Maria una dipendenza all’interno del paese. Con l'indicazione della data topica “In loco Salis in ecclesie Sancte Mariae” venne siglato, il 24 giugno 1165 il trattato di pace tra Tortonesi e Pavesi, alla presenza dell'Imperatore Federico Barbarossa, dei Consoli del Comune di Milano e dei Legati Imperiali. Si tratta di un episodio che va inquadrato nel contesto della guerra tra i Comuni della Lega Lombarda e l'Imperatore. Va ricordato che, dal punto di vista storico, il borgo di Sale era allora "municipio pavese" e pertanto schierato con la parte imperiale, e che la stessa chiesa di S. Maria era di pertinenza della diocesi di Pavia, mentre oggi appartiene alla diocesi di Tortona. L’edificio, costruito secondo le regole cistercensi, presenta un impianto planimetrico con l’abside rivolto ad oriente e la facciata ad occidente. Ad una prima visione la tecnica costruttiva e l’impianto richiamano il romanico, ma la struttura nel suo insieme rientra già pienamente nello stile gotico. L'austera facciata a capanna è vivacizzata da tre portali con arco a sesto acuto lievemente strombati e da due contrafforti sormontati da pinnacoli. I portali laterali sono contornati da raffinate formelle, anch'esse in cotto, mentre il contorno del portale centrale è sottolineato da un susseguirsi di decorazioni a cordone ritorto con motivi vegetali. Internamente lo spazio è diviso in tre ampie navate, di cui la centrale è a sviluppo maggiore, suddivise in cinque campate, il cui ritmo è scandito da colonne cilindriche sormontate da capitelli cubici. La copertura è voltata a crociera acuta, con costoloni di rinforzo, seguendo una delle peculiarità dell'architettura gotica. L'abside è a forma quadrata con parete di fondo rettilinea, tipica delle chiese cistercensi; le due cappelle laterali, nonostante siano di impronta barocca, rientrano anch’esse negli stilemi costruttivi dell’ordine monastico: pianta quadrata e copertura a crociera ad archi acuti costolonati. Il campanile originario, crollato nel 1704 formava un corpo unico con la chiesa: venne ricostruito nel medesimo anno, secondo lo stile tardo barocco dell'epoca. Nel crollo del campanile venne parzialmente coinvolta anche la facciata.
Il legame della chiesa con le principali famiglie del luogo fu sempre molto forte, tanto che molteplici furono le committenze artistiche riconducibili alle famiglie Maggi, Ricci, Cantoni, Cavalli, Calcaprina, Boveri.
L’edificio è liturgicamente orientato con l’altare rivolto a Oriente, cioè verso il Cristo “Oriens ex alto”, secondo l’antico uso della liturgia romana.
Particolare curiosità riscuote la presenza nella Chiesa di Santa Maria e San Siro di una statua raffigurante Giovanna d'Arco, la pulzella d'Orleans. Allo stato attuale non vi è nessuna informazione o dato storico che testimoni la presenza della riproduzione o come questa abbia potuto raggiungere la sua attuale collocazione all'interno della chiesa e i numerosi tentativi di ricerca non hanno prodotto risultati apprezzabili. Scoperta quasi per caso durante alcuni lavori di ristrutturazione venne dapprima ripulita dalla coltre di polvere che la ricopriva interamente e quindi collocata, in miglior luce, all'interno dell'edificio.
Di apprezzabile fattura e ricca di particolari, probabilmente è da ascriversi alla devozione verso la Santa, che si diffuse negli anni venti del secolo scorso tra le file dell’Azione Cattolica femminile, in seguito alla sua canonizzazione, avvenuta nel 1920.
È infine da segnalare tra le singolarità devozionali uno straordinario “piede marmoreo, orma del piede di Cristo”, murato sulla parete della navata destra. Raffigura l’impronta del piede di Cristo, conservata nel piccolo santuario sulla sommità del Monte degli Ulivi, che la tradizione vuole lasciata dal Risorto il giorno dell’Ascensione.
Nel 1936 la chiesa di S. Maria e S. Siro cessò di essere Parrocchia e nel 1941 il vescovo Melchiorri ne fece un Santuario della Madonna della Guardia.
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