Il Musée Savoisien è collocato nel centro della città di Chambéry, nel dipartimento della Savoia, ed è ospitato in un ex-convento francescano del XIII secolo. Fu inaugurato il 18 novembre 1913 con lo scopo di dedicare le sue collezioni alla storia e alle culture della Savoia, offrendo un ampio spazio all’arte savoiarda dal XIII al XIX secolo e al Medioevo cavalleresco tra l’Italia e la Francia. Chiuso per ristrutturazione, il Musée Savoisien riapre al pubblico nel 2023 con una museografia completamente ridisegnata. Duranti i lavori di riallestimento, nei sotterranei sono stati condotti scavi archeologici per approfondire la conoscenza della storia medievale dell'edificio.
Appartiene alle sue collezioni un eccezionale ciclo di 12 dipinti murali medievali rappresentante episodi tratti da una celebre chanson de geste, il Girart de Vienne di Bertrand de Bar-sur-Aube, composta nel 1180 e dedicata alle vicende di un cavaliere della corte di Carlo Magno. Per il tema profano narrato su una superficie lunga complessivamente oltre 40 metri, il ciclo pittorico costituisce una testimonianza unica di questo genere nella pittura della Savoia del primo Trecento e uno dei rarissimi cicli di quest’epoca conservatisi in Francia. Fu staccato dalle pareti del castello de la Rive a Cruet, proprietà dei signori de la Rive vassalli di Amedeo V di Savoia (1285-1323), per ragioni conservative e, dopo un restauro concluso nel 1988, esposto presso il Musée Savoisien. Sono raffigurate scene di caccia nella foresta, battaglie, duelli, l'assedio a un castello, l'investitura feudale, la raffigurazione di un banchetto, accanto ad episodi narrativi specifici del poema cavalleresco.
Nel progetto di riallestimento delle collezioni il ciclo pittorico è esposto in modo da consentire al visitatore una visione simile a quella originaria, riscostruendo idealmente la decorazione della sala aulica del castello di Cruet. Le pitture sono state oggetto di esposizioni temporanee nel 2017 a Ginevra e nel 2018 presso il Museo Civico d’Arte Antica-Palazzo Madama di Torino che con il museo di Chambéry fa parte di una rete internazionale di musei ‘alpini’ accomunati dall’appartenenza ai territori originariamente parte del ducato sabaudo.