Cattedrale di San Donato

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Diocesi di Mondovì ( sec. XVIII )

Via Francesco Gallo,10 12084 Mondovì Piazza (CN)

Posta nel luogo ove sorgeva anticamente la chiesa di San Francesco, la cattedrale fu realizzata tra il 1743 e il 1753 su progetto dell’architetto Francesco Gallo e completata un decennio più tardi, con l’ampliamento della cappella del Santissimo e della cripta dei Vescovi, fino alla consacrazione, per opera di Mons. Casati, avvenuta il 4 settembre 1763.
La monumentale facciata in arenaria presenta un portale sormontato dalla statua di San Donato tra la Fede e la Carità, opera di Giuseppe Quadrone.
L’interno è a croce greca, a tre navate, prolungata nel presbiterio e nel coro.
La fastosa decorazione, arricchita di stucchi e pitture, fu affidata nel secolo XIX ai pittori: Morgari, Hartman, Gounin, Vinaj.
Sugli altari laterali sono conservate pregevoli tele: S. Andrea di Felice Biella; Immacolata tra S. Carlo e S. Felice di Mattia Bortoloni; S.ta Maria della Pietà con Santi di Domenico Piola; Transito di San Giuseppe di Sebastiano Taricco; l’Ultima cena di Andrea Vinaj; il Miracolo eucaristico di Torino di Hartman; San Lorenzo di Francesco Mayer.
In fondo alla navata destra, la Cappella del Suffragio, rivestita di marmi policromi con un crocifisso in alabastro bianco scolpito da Giuseppe Giudici, la volta dipinta da Giovenale Bongiovanni è un gioiello del rococò piemontese.
Nell’abside il coro ligneo di linee rinascimentali, proveniente dalla Certosa di Casotto.
A sinistra del presbiterio il vestibolo sulle cui pareti sono murati marmi dell’antica cattedrale (trasformata in cittadella da Emanuele Filiberto), l’altare rinascimentale con le statue della Madonna col bambino tra i due Ss. Giovanni, scolpito da Giovanni L. Sormani nel 1507; frammenti di affresco del ‘400 con Adorazione del Bambino e i Santi Francesco e Chiara e una delicatissima Madonna col Bambino.
Nella vasta sala del capitolo, pregiate tele del seicento e settecento, un prezioso Ostensorio d’argento e il Messale del XV secolo, ricco di miniature tardogotiche, di San Pio V ( Vescovo di Mondovì dal 1560 al 1566).
Del precedente complesso conventuale, sono visibili nelle volte del chiostro (adiacente all’edificio) affreschi del XV secolo.

Un Vescovo illustre – San Pio V
Dall'istituzione della Diocesi nel 1388, le sedi che ospitarono la cattedra monregalese videro il passaggio di illustri personalità. Tra queste spicca la figura di Antonio Michele Ghislieri, che fu il ventesimo Vescovo di Mondovì tra il 1560 e il 1566.
Nato a Bosco Marengo (Alessandria) nel 1504, Antonio Michele Ghislieri entrò a far parte a quattordici anni dei Frati Predicatori. Fu nominato cardinale nel 1556.
Nel 1560 la Santa Sede lo nominò Vescovo di Mondovì, giunto in città ordinò e compì la visita pastorale in alcuni luoghi e vi rimase sino al 1566, anno in cui venne eletto papa col nome di Pio V.
Personalità di grande rigore morale, nei sei anni in cui fu vescovo il futuro San Pio V rinnovò con vigore il culto nelle parrocchie della diocesi monregalese, e influenzò la cultura del tempo.
La stessa città di Mondovì era all'epoca sede di una prestigiosa Università e stava conoscendo il suo momento di massimo sviluppo.
Fino a pochi anni prima che Ghislieri diventasse vescovo, la cattedrale, consacrata nel 1514, sorgeva sul colle opposto all'attuale. Trasformata negli anni Cinquanta dei XVI secolo per fare posto alla Cittadella voluta da Emanuele Filiberto, della sua magnificenza rimangono oggi alcuni frammenti ricollocati nel Duomo settecentesco.