Chiese a porte aperte Share Tweet il mio itinerario ?

Cappella di Santa Croce

Diocesi di Torino ( sec. XII; XV )

Via Umberto I, 10070 Rocca Canavese, Torino

L’antica cappella, originariamente dedicata a San Giovanni Battista, occupa un posto di primaria importanza nel panorama storico-artistico del Canavese, grazie al ciclo di affreschi tardo medievali che conserva al suo interno. Edificata tra l’XI e il XII secolo, Santa Croce viene costruita come oratorio connessa con il vicino castello, baluardo difensivo della Valle del Malone, e successivamente denominata cappella della Confraternita di Santa Croce, dal nome dell’omonima compagnia che vi aveva sede all’interno. Nel corso del XV secolo, col consenso di Guido Aldobrandini Biandrate di San Giorgio, feudatario di Rocca Canavese, la cappella vede un primo ampliamento, assumendo anche il titolo di parrocchiale del paese. Contestualmente agli aggiornamenti architettonici dell’edificio, si dà avvio alla realizzazione del ciclo di affreschi che decorano la volta, la parete di fondo del presbiterio e parte delle pareti laterali della navata. Con gli eventi bellici nel 1621 la Santa Croce subisce notevoli danni, mentre a seguito della costruzione della nuova parrocchiale nel 1801 viene sconsacrata e abbandonata ad un progressivo degrado. Divenuta di proprietà del Comune di Rocca Canavese, la struttura è stata oggetto di importanti interventi di restauro e di riqualificazione, che hanno permesso la riapertura del bene. La cappella è oggi utilizzata come sede espositiva ed eventi culturali.

Gli affreschi quattrocenteschi

La cappella ospita un ciclo di affreschi che rappresentano l’ultima stagione del mondo tardo gotico in Piemonte. I dipinti che ornano le vele dalla volta sono caratterizzate dalla presenza di quattro scene, separate tra loro da costoloni decorati con motivi di angeli, erbe e fiori composti in arabeschi di gusto tardo gotico lombardo. Al centro della volta, sotto i costoloni, si riconosce il monogramma di San Bernardino. Ciascuna delle quattro scene collocata nella volta raffigura un Evangelista, riconoscibile dal suo simbolo nel tetramorfo, ed un Dottore della Chiesa. Le quattro rappresentazioni formano nel loro complesso una sorta di scriptorium medievale: gli Evangelisti sono raffigurati intenti a scrivere i Vangeli nei rispettivi scrittoi, mentre i Dottori sono assisi su eleganti troni con alto schienale. Non si conosce l’autore di questo ciclo decorativo, mentre la datazione si estende verosimilmente tra la seconda metà del XV secolo e l’inizio del XVI secolo.
Sulla parete di fondo del presbiterio è raffigurato Dio Padre che stende le sue braccia spalancate verso il Compianto del Cristo morto, mentre nel registro sottostante sono collocati gli Apostoli con al centro San Giovanni Battista. Sulle pareti laterali della chiesa trovano posto una teoria di Santi, tra cui si riconoscono Santa Apollonia, San Sebastiano e Sant’Antonio Abate. Sulla parete sinistra si individua la Madonna della Misericordia che protegge sotto il suo manto i membri della Confraternita dei disciplinati di San Giovanni Battista. Sulla parete destra infine è raffigurata una Madonna del Latte circondata da angeli musicanti, che sembra denunciare una datazione cinquecentesca.