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Cappella di San Giovanni

Diocesi di Torino ( sec. XVI; XVIII )

Via San Giovanni, 1, 10076 Nole, Torino

La cappella di San Giovanni Battista si trova a Nole nella frazione Vauda, sulla strada provinciale verso Rocca. E’ un edificio interessato da diverse fasi costruttive e decorative: il più antico, rivolto a sud risale probabilmente al Cinquecento, il secondo annesso è al nucleo originario nel Settecento; il terzo, più grande e più alto, è edificato nel Novecento.
Una tradizione orale afferma che una famiglia proveniente da Corio, i Masino, in seguito alla liberazione da un'epidemia di carbonchio, abbia iniziato la sua costruzione. La struttura cinquecentesca è di piccole dimensioni, con superfici affrescate risalenti alla seconda metà dell’XVI secolo. Sulla parte arcata che probabilmente doveva corrispondere all’esterno si incontrano i primi lacerti di affreschi. Un’ipotesi è che si possano scorgere alcune scene della vita di san Giovanni Battista, dedicatario della cappella: sulla sinistra permangono le tracce di due uomini, di cui uno potrebbe essere san Bernardo da Mentone e l’altro, a giudicare dalla tonsura, forse un monaco, che assistono ad un evento completamente perduto (la Nascita del Battista?); sulla destra la presenza di una testa, di Erode coronato ed Erodiade seduti in trono, inducono a pensare al martirio del santo per decapitazione nel carcere della fortezza di Macheronte. Sulle lesene sono riemersi col restauro due figure di santi, identificabili, a sinistra, forse con san Giorgio che uccide il drago e, a destra, san Grato vescovo di Aosta. All’ingresso si incontra la volta ornata da graziose cornici decorative con fronde, fiori e frutti, mentre sulle pareti si snoda una teoria di santi quasi a grandezza naturale. Gli affreschi sono disposti in modo speculare con due riquadri per parte, di cui uno ospita una terna di santi. Rispetto alle scene del lato sinistro, nella prima è possibile scorgere una figura femminile con la testa coronata e le mani giunte in preghiera collocata entro un paesaggio aspro. L’interpretazione del soggetto è forse da connettersi col san Giorgio prima citato. La seconda scena contiene invece la raffigurazione di tre santi, Antonio abate, Stefano diacono e Pietro da Verona. Sul lato sinistro la prima specchiatura è nuovamente di difficile lettura poiché oltre al committente in ginocchio, compaiono altri due personaggi. Il primo è una figura in abiti signorili che, a giudicare dal gesto della mano, protegge e presenta il donatore. Un’ipotesi è quella di riconoscervi il beato Amedeo di Savoia, personalità fortemente promossa dalla politica di Carlo Emanuele I, forse qui mancante di aureola poiché canonizzato solo nel 1677. Il secondo è quasi completamente perduto. Nella seconda specchiatura, in risonanza con quella della parete dirimpettaia, si trovano tre santi: probabilmente Pietro apostolo, Bernardo da Mentone e Rocco.
L’ampliamento settecentesco, grazie al restauro del 2022, ha ritrovato le sue coloriture originali. La nuova costruzione novecentesca presenta aula sobria; sulle pareti delle campate centrali sono collocati due grandi pale, dipinte ad olio su tavola, del pittore Giancarlo Aleardo Gasparin: la Visitazione a Santa Elisabetta a sinistra, la Decollazione di San Giovanni Battista a destra. Il presbiterio è collocato nella terza campata. Al di sopra del cornicione, nella lunetta, è presente un dipinto su tavola raffigurante Il battesimo di Gesù, sempre dell’artista torinese Gasparin che operò per la chiesa tra il 1989 e il 1993. La statua lignea processionale del Battista fu fatta scolpire nel 1884.

Gli abitanti di Vauda di Nole hanno sempre celebrato le feste proprie del titolare, in modo particolare il giorno della natività (Messa solenne con panegirico nella mattinata; Vespri, processione e benedizione eucaristica nel pomeriggio) e anche quello della decollazione di san Giovanni Battista.
Altra festa che veniva sempre celebrata alla cappella era quella di Sant’Antonio Abate con la tradizionale benedizione degli animali e in tempi più recenti a partire dagli anni Trenta del Novecento anche quella di Santa Rita da Cascia con la benedizione delle rose che i fedeli portavano da casa.
La gestione ordinaria della chiesa e l’organizzazione delle feste religiose erano affidate ai priori e sotto-priori scelti tra gli abitanti della borgata: il loro mandato aveva durata annuale ed essi dovevano rendere conto della loro amministrazione direttamente al parroco. Ai priori nell’Ottocento si affiancò anche la costituzione dell’Abbadia locale. Presso l’archivio storico parrocchiale sono conservati un gran numero di registri dei conti e minute di spesa che coprono più di due secoli, presentando in modo dettagliato entrate ed uscite con informazioni curiose. Le principali entrate erano costituite dalle collette in natura o in denaro e dai proventi dell’incanto. Le spese invece riguardavano le necessità di culto (cera, olio per la lampada), il pagamento di coloro che intervenivano durante le sacre funzioni (predicatore per il panegirico, cantori, campanaro, Confraternita di Santa Croce per la processione) e anche un contributo per il romito (eremita) di San Vito che offriva il suo servizio nei giorni della festa. Una voce di spesa che non poteva mai mancare era l’acquisto della polvere da sparo e il pagamento dell’incaricato che si occupava del lancio dei mortaretti.

Link esterni
Accessibilità
Lun-Sab chiuso
Dom 10:00 - 12:30 14:00 - 18:00

La cappella è aperta negli orari indicati la seconda domenica di aprile e l'ultima domenica di settembre. Altre visite possibili tutto l'anno su prenotazione.

Il bene sarà visitabile negli orari indicati salvo celebrazioni liturgiche

Info

cattedrale
Cattedrale di Torino
diocesi
Torino
tipologia edificio
Antiche cappelle
indirizzo
Via San Giovanni, 1, 10076 Nole, Torino
cel
3397460622
mail
info@parrocchianole.it - federico.valle@me.com
web
www.parrocchianole.it

Servizi

accessibilità
si
accoglienza
true
didattica
sconosciuto
accompagnamento
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punto ristoro
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